Il tema principale del secondo pomeriggio della Conference & Exhibition è stato la mobilità, con un convegno dedicato alle prospettive future per un comparto che, per la filiera siderurgica, rappresenta un cliente di primaria importanza.

 

Elettrico, ma non solo. Il mondo dei trasporti, siano essi su ruota, commerciali, privati, o su ferrovia si trova di fronte a sfide che richiedono risposte articolate. Questo è emerso durante il convegno THE FUTURE OF END-USERS: THE SUSTAINABLE MOBILITY che si è svolto mercoledì 15 maggio nella siderweb conference room.

 

Il settore «è sottoposto almeno a tre forti spinte: maggior attenzione all’impatto ambientale, maggiore sicurezza e una superiore efficienza - ha spiegato Gianpiero Mastinu, docente del Politecnico di Milano e segretario del Cluster lombardo della mobilità -.

 

Il passaggio all’elettrico, però, porta con sé altre problematiche. In primo luogo, la sostenibilità economica della soluzione. In secondo luogo, per le possibilità tecnologiche, come sottolineato da Sergio Carpentiere, chief purchasing officer CNH Industrial.

 

Il passaggio all’elettrico, però, porta con sé altre problematiche. In primo luogo, la sostenibilità economica della soluzione. In secondo luogo, per le possibilità tecnologiche. «Per i veicoli commerciali – ha aggiunto Sergio Carpentiere, chief purchasing officer CNH Industrial – l’elettrico non garantisce le potenze necessarie all’impiego in ambito lavorativo, quindi è probabile che in futuro l’alimentazione tradizionale, o con combustibili alternativi, come il gas, affianchi l’elettrico».

 

Lo stesso vale per i trattori: Giovanni Esposito, direttore innovazione Argo Tractors, ha dichiarato che, secondo le prove realizzate dalla propria impresa, al momento con le tecnologie disponibili «per far funzionare un trattore servirebbe una batteria da 6 metri cubi, una soluzione impraticabile».

 

Un passaggio totale all’elettrico, inoltre, aprirebbe problematiche geopolitiche: «per produrre le batterie sono indispensabili nickel, litio e cobalto, materiali poco disponibili o, nel caso del cobalto, estratti in una sola nazionale, il Congo – ha detto Carlo Mapelli, docente al Politecnico di Milano -. Questa dipendenza da un mono produttore potrebbe avere un grande impatto dal punto di vista politico-strategico, con rischi superiori a quelli dell’approvvigionamento degli idrocarburi».

 

Infine, oltre al singolo mezzo, il futuro dei trasporti si determinerà a livello più ampio. «Da qui al 2050 in Ue il 50% della popolazione vivrà nelle cosiddette megacity – ha concluso Andrea Gibelli, presidente FNM -. Non si può pensare alla mobilità senza un piano integrato che consenta alle persone di muoversi in modo efficiente su lunghe distanze».

 

Guarda il video del live streaming della conferenza.

 

 

 

 

 

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