La decima edizione della Conference & Exhibition svoltasi a fieramilano si è chiusa con una tavola rotonda dedicata allo sviluppo sostenibile del settore

Hanno partecipato Luigi Cuzzolin (Made in Steel), Antonio Marcegaglia (Marcegaglia Steel),
Franco Bernabè (Acciaierie d’Italia), Giuseppe Pasini (Feralpi Group), Alessandro Banzato (Acciaierie Venete) e Marco Mandelli (BPER Banca)

 

Milano, 11 maggio 2023 – La decima edizione di Made in Steel si è conclusa con il convegno “Acciaio: i nuovi futuri”. È stata l’occasione per delineare le possibili strade per uno sviluppo sostenibile per la siderurgia italiana e internazionale, con gli interventi di alcuni tra i principali protagonisti del comparto.

«Solo insieme si può affrontare il futuro – ho commentato Paolo Morandi, Ceo di siderweb e Made in Steel –. Abbiamo titolato Made in Steel 2023 “GENERATIONS, re-imagining our world” perché il nostro mondo ha bisogno dei giovani, così come i giovani hanno bisogno di grandi testimonianze per essere guidati. Questa decima edizione è stata un successo, la prima in cui io e mia sorella Francesca Morandi, content manager, abbiamo assunto questo nuovo ruolo, con tanta voglia di fare e supportati da una squadra fantastica. Abbiamo battuto ogni record. Aspettiamo i numeri ufficiali sulle presenze, ma abbiamo sicuramente battuto il record precedente del 2019. Quindi c’è grande soddisfazione».

Ad apire l’ultimo appuntamento della Conference & Exhibition internazionale dedicata alla filiera dell’acciaio è stato Luigi Cuzzolin, vicepresidente di Made in Steel: «Nel 2000, insieme a Emanuele Morandi, abbiamo pensato di creare siderweb per far comunicare tra di loro gli operatori della filiera e poi per aprirla al dialogo con l’esterno. Lo abbiamo fatto perché quello siderurgico è un comparto strategico, innovativo e, soprattutto, molto sostenibile. Ci attendono tante sfide, partendo da quella di rimanere competitivi nonostante regole sempre più stringenti. E queste sfide vanno affrontate insieme, facendo sistema, coinvolgendo le nuove generazioni».

Il presidente e Ceo di Marcegaglia Steel, Antonio Marcegaglia ha sottolineato: «Interpretare il concetto di sostenibilità in modo fattivo e completo, per ciascuno dei Gruppi siderurgici e non solo che intendo intraprendere questa strada, significa mettere in campo un forte impegno per coniugare una necessaria e prioritaria evoluzione della decarbonizzazione, all’interno della sfida ambientale che tutto il nostro settore sta vivendo, anche con le dimensioni economica e sociale. Per fare questo, anche per la difesa a lungo termine della nostra industria e della nostra manifattura, dobbiamo allargare gli orizzonti e coinvolgere più Paesi, più attori per non isolarci nella solo Europa. Serve uno sforzo pragmatico, più ampio e globale».

Una strada, quella della decarbonizzazione, che sta percorrendo il principale impianto di produzione di acciaio da ciclo integrale, come ha spiegato il presidente di Acciaierie d’Italia Franco Bernabè: «L’impegno di Acciaierie d’Italia per il risanamento ambientale è stato in questi anni veramente notevole, credo non ci siano precedenti esperienze di investimenti di questa dimensione. In totale abbiamo allocato quasi un miliardo e 400 milioni di euro che, uniti a quanto stanziato dall’amministrazione straordinaria, arriviamo a una cifra di circa un investimento di un miliardo e 800 milioni di euro per l’ambiente. Si tratta di uno sforzo colossale che verrà integrato dal grande progetto di decarbonizzazione, nel quale sono impegnate Acciaierie d’Italia e DRI d’Italia, per la produzione del preridotto necessario per alimentare il primo dei forni elettrici che verranno realizzati all’interno dell’acciaieria. È un programma ambizioso perché si tratta di decarbonizzare tutto il nostro processo produttivo e richiederà una decina d’anni per potersi sviluppare. Credo che il metodo di lavoro adottato per realizzarlo, insieme alle istituzioni locali e ai sindacati, può portare a risultati molto positivi. Il percorso è dunque tracciato e dobbiamo andare avanti sulla strada indicata negli incontri fatti al ministero dello Sviluppo economico e del Made in Italy».

«La siderurgia italiana – ha detto Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group – è un’eccellenza non solo per tradizione, tecnologie e qualità, ma anche sotto il profilo della sostenibilità, producendo l’80% del proprio acciaio da forno elettrico. È un primato che, da solo, non è sufficiente per traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione chiesti dall’Europa. La strada da percorrere è anche quella della transizione energetica. Come Feralpi Group approcciamo questo cambiamento epocale integrando una ESG strategy con il modello di business, attraverso un approccio science based, definendo i target che indirizzano il piano industriale e con esso gli investimenti per ridurre l’impatto ambientale. Tra gli obiettivi, l’elettrificazione dei processi associati alla diversificazione delle fonti energetiche, proiettati verso le rinnovabili». Un comparto che si trova «davanti a un cambiamento epocale – ha continuato Giuseppe Pasini –, dove è necessario guardare ai tanti aspetti del futuro del nostro acciaio. Ancora una volta i giovani sono centrali: servono la loro energia, la capacità di immaginare il domani, la passione. La valorizzazione delle competenze delle persone sarà sempre più una leva di business per supportare le organizzazioni in questa fase di transizione. L’attrazione dei talenti è dirimente per il futuro della nostra siderurgia e come tale deve essere approcciato a livello di comparto se vogliamo davvero avvicinare i giovani al nostro mondo».

«La declinazione naturale della sostenibilità – ha rimarcato Alessandro Banzato, presidente di Acciaierie Venete – è quella ambientale e sotto questo aspetto la siderurgia italiana è sostenibile al 100%. Lo è perché la produzione proviene principalmente da forno elettrico e lo è anche perché la natura stessa dell’acciaio, quella di essere un materiale con un ciclo di vita praticamente infinito. La sostenibilità è a 360° e di conseguenza i nostri gruppi hanno una responsabilità verso i territori su cui operano. Le nostre aziende sono guardate con attenzione sia per i loro risultati economici sia per i loro comportamenti. Per questo la siderurgia deve essere un esempio positivo. Le iniziative intraprese dal mondo dell’acciaio sono volte al miglioramento all’interno della società nella quale viviamo. Dobbiamo continuare lungo questa strada, cercando sempre il miglioramento e investendo in nuove tecnologie».

Sostegno agli investimenti per uno sviluppo sostenibile della siderurgia che può arrivare dal mondo bancario, come ha sottolineato Marco Mandelli, Chief Corporate & Investment Banking Officer BPER Banca, partener di Made in Steel: «Siamo orgogliosi di essere sostenitori di un evento così importante e ormai da anni punto di riferimento di una filiera. Made in Steel é stato sempre un grande aggregatore. Oggi si è parlato di sostenibilità, soprattutto. Come BPER crediamo che una banca debba saper ascoltare i clienti, le loro esigenze e mettere in campo contributi concreti che aiutino alla realizzazione dei loro progetti e al raggiungimento di obiettivi ESG». 

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