Alla Conference & Exhibition a fieramilano focus sulle sfide del comparto e sul mercato. L’intervento del CEO del gruppo ucraino Metinvest e l’assemblea pubblica di Federacciai

Milano, 10 maggio 2023 – Il ruolo dell’acciaio nell’Europa, la congiuntura siderurgica e il mercato, la ricostruzione dell’Ucraina. Di questo si è parlato nella seconda giornata della decima edizione di Made in Steel, la Conference & Exhibition internazionale dedicata alla filiera dell’acciaio, in programma fino a domani a fieramilano Rho.

Questa mattina, nella siderweb Conference Room, il convegno “Il ruolo dell’Ucraina nella nuova Europa d’acciaio” ha visto l’intervento di Yuriy Ryzhenkov, CEO di Metinvest.

Yuriy Ryzhenkov, CEO di Metinvest, ha sottolineato come il gruppo sia riuscito a far fronte agli eventi dell'ultimo anno e mezzo: «La guerra è effettivamente iniziata nel 2014. Quella del 2022 è stata effettivamente l'escalation di un conflitto molto lungo. Un'esperienza che ci ha molto aiutato nell'ultimo anno. In un certo senso il conflitto del 2022 non ci ha colti impreparati.⁠ Sapevamo come procedere, anche se nei primi mesi siamo stati costretti a sospendere la produzione. Ci siamo impegnati a diversificare la fornitura, abbiamo cercato e trovato nuove fonti per le materie prime e abbiamo riorganizzato la nostra catena di approvvigionamento». Misure che hanno permesso a Metinvest di chiudere il 2022 con risultati finanziari positivi: «Il 2021 è stato un anno di grandi successi per diversi produttori in tutto il mondo, tra cui Metinvest. Uno dei principali punti di forza del gruppo è stata la diversificazione. Siamo stati in grado di mantenere intatti e attivi tutti gli impianti distanti dalle linee di guerra. Questo ci ha dato la forza di cui avevamo bisogno per generare i risultati dello scorso anno».

Per quanto riguarda il futuro di Azovstal, l'amministratore delegato di Metinvest ha commentato: «La nostra acciaieria è stata, di fatto, demolita, ma dobbiamo vivere tutto questo come un'opportunità. Intendiamo ricostruire una nuova Azovstal e trasformarla in un centro per la produzione di DRI e di acciaio verde. Il nostro azionista Rinat Akhmetov ha promesso di non voler badare a spese nella ricostruzione dell'Ucraina e di Mariupol e lavoreremo per dare nuova vita ad Azovstal».

L'Ucraina avrà un futuro come fornitore di DRI: «La strategia dell'Ucraina, avviata prima dell'inizio del conflitto, dovrà essere quella di continuare a costruire impianti per la produzione di DRI. Intensificando questo tipo di produzioni, saremo in grado di rifornire gli utilizzatori di tutta Europa. Questo avvicinerà sempre di più l'Ucraina alla UE, facendola diventare parte integrante della filiera europea dell'acciaio. Questa è la strada maestra e non vedo altre opzioni all'orizzonte. Se l'Ucraina vuole rafforzare il proprio comparto industriale, la sua economia ha bisogno del mercato europeo. Purtroppo, abbiamo fatto passi indietro, ma ora è il momento di riprendere la rotta. Dobbiamo fare in modo che la tragedia dell'invasione possa aprire e porte a nuove opportunità».

 

LA CONGIUNTURA – Nella siderweb Arena è andato in scena MERCATO & DINTORNI, l’appuntamento di siderweb ideato per monitorare l’andamento del mercato nazionale e internazionale dell’acciaio, che per la prima volta si è tenuto in presenza e non in forma di webinar.

 

Ad aprire il talk Emanuele Norsa, Kallanish e collaboratore di siderweb, che ha analizzato l’andamento del mercato internazionale dell’acciaio: «La prima parte del 2023 è stata difficile, caratterizzata da un sentiment non ancora buono, se non addirittura negativo. Questo in Cina ha impattato sul prezzo delle materie prime, i quali restano elevati rispetto allo storico ma su livelli inferiori rispetto ai picchi registrati nel 2022. Il Dragone resta quindi un punto di riferimento. Il suo consumo apparente crescerà del 5,5%, non sufficiente però a dare una spinta ai prezzi a livello internazionale. Per questo, in Europa si prevede una certa stabilità per il 2023 e un recupero dovrebbe arrivare». Una situazione che nel complesso, «da una parte ha avuto effetti benefici sui costi dell’energia, che lo scorso anno hanno impattato in modo molto significativo tanto a livello globale quanto, soprattutto, europeo. Ora, nonostante la correzione dei prezzi delle materie prime, lo spread delle acciaierie non è così sotto pressione. Possiamo quindi affermare che il mercato sta trovando una sua stabilità, malgrado le difficoltà ancora presenti».

«Il rallentamento economico sta caratterizzando tutti i mercati delle materie prime», ha affermato Achille Fornasini, siderweb - StatLab Università degli Studi di Brescia. «Venendo alla siderurgia – continua Fornasini –, il ciclo integrale vede un significativo ribasso negli ultimi mesi sia per il minerale di ferro sia per il carbon coke, che nel loro complesso abbassano il valore di carica dell’alto forno. Coerentemente con questo andamento degli elementi basilari, i coils nazionali tendono al ribasso, orientandosi verso i minimi dell’ultimo trimestre del 2022. Passando all’elettrosiderurgia, notiamo una contrazione significativa dei prezzi del rottame ferroso turco e come questo stia trascinando nello stesso senso i rottami nazionali. Tra i prodotti lunghi, si comportano in modo coerente le travi e i laminati mercantili, con vergella e tondo per cemento armato in assestamento». Particolarmente depresso il comparto dell’acciaio inossidabile, «che vede le ferroleghe e il rottame accompagnare al ribasso le quotazioni delle lamiere inox, indirizzate verso nuovi minimi settimana dopo settimana».

PAROLA AGLI OPERATORI – Intervistato da Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Alessandro Fossati di Gamma Trade ha sottolineato come «l’inizio dell’anno è andato oltre ogni aspettativa, il primo trimestre 2023 è stato in assoluto il migliore degli ultimi vent’anni, escluso il 2021 e 2022. La domanda europea di piani è rimasta costante, quello che sta modificando il mercato sono le aspettative. Mi aspetto una tendenza ribassista, ma con due mercati: l’importazione che tenderà ad andare verso i costi di produzione, verso il basso; i prodotti speciali avranno un paracadute che consentirà loro una certa stabilità».

Così Enrico Fornelli, direttore commerciale di AFV Acciaierie Beltrame: «Il primo quadrimestre del 2023 è stato buono per i prodotti lunghi, malgrado una frenata fisiologica, e il tondo per cemento armato risulta essere il prodotto che ha sofferto di più. La domanda, in linea di massima, è calata, compensata da una discesa dei prezzi contenuta. Abbiamo assistito a un calo dei costi energetici e del rottame che, di conseguenza, ha portato il comparto dei lunghi a un riposizionamento delle quotazioni su livelli più bassi».

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